Tifosi biancorossi, anche questa settimana non poteva mancare il “Flaminio della Gente”. Oggi faremo un viaggio nel cuore pulsante della passione biancorossa, racconteremo storie. Storie di vita, amicizia e soprattutto di Flaminio.
Sveleremo gli aneddoti di chi, per Rimini, c'è sempre stato e sempre ci sarà, scopriremo quanto lavoro precede una domenica di tifo.
Oggi la protagonista della nostra puntata, come probabilmente avrete già capito, è la Curva. Ogni appassionato di pallacanestro riminese, almeno una volta nella vita, ha visto una partita da quel settore e conosce perfettamente le emozioni e il senso di unione che si vivono lì dentro e speriamo possa ritrovarsi nelle parole che leggerà. Quella che leggerete oggi è la storia di chi , tutta la settimana, organizza lo spettacolo sugli spalti che vediamo la domenica e rende ogni partita indimenticabile grazie all'incessante incitamento.
Che cos'è per voi il Flaminio? Cosa rappresenta la curva per la nostra arena?
“La curva per il nostro palazzetto è il vero e proprio sesto uomo in campo. Il Flaminio, per chi come noi, vive e ha vissuto la curva, è un punto di ritrovo. E' la nostra casa, le gradinate che ci accolgono ogni domenica sono sempre stati la nostra “cameretta”. In passato era il primo settore a riempirsi appena aprivano le porte dell'impianto bisognava essere veloci a prendere il proprio posto. Una volta era un punto di riferimento per tutti gli altri tifosi presenti alle partite. Ogni volte che lanciavamo un coro tutti ci seguivano. Pian piano questo fenomeno, soprattutto ultimamente, sta tornando, grazie al nuovo entusiasmo che il progetto della società attuale è riuscito a riportare. Ci auspichiamo che il resto del pubblico si faccia coinvolgere sempre di più, per il bene dello spettacolo e della squadra.”
Vedete delle analogie tra l'entusiasmo di oggi e quello degli anni d'oro del Basket Rimini?
“Siamo sulla buona strada per tornare a quella passione travolgente di qualche hanno fa. Il seme è stato piantato, ora dovrà germogliare con il tempo. I giovani si sono allontanati dal basket riminese negli ultimi 10 anni e sono meno partecipi alla curva di quanto lo eravamo noi alla loro età. Quando queste situazioni si evolveranno allora si compirà un vero e proprio ritorno al futuro. Ai tempi d'oro c'erano diversi gruppi satelliti di uno portante, ora no. I giovani adesso sono distratti da tante cose, il mondo è cambiato velocemente. Cerchiamo di far capire quanto siano belle l'aggregazione e l'amicizia che animano la curva. Le trasferte ci stanno aiutando molto, creano un forte senso di appartenenza, e voglia di partecipare attivamente al nostro tifo, vorremmo che questa cosa si rivedesse anche nelle gare interne.”
Cosa serve per portare le persone in curva?
“La curva è uno stile di vita, è una vocazione che ti viene da dentro, difficilmente si può trasmettere, anche se noi continueremo ostinatamente a farlo ogni giorno. Ci piacerebbe si ricreasse un altro gruppo che possa, dopo tanti anni, raccogliere da noi il testimone."
Avete aneddoti e ricordi che custodite, più di altri, nella memoria?
“Sicuramente la trasferta a Treviso, nonostante la pesante sconfitta, eravamo 33 pullman, una cosa mai vista. Ricordiamo con particolare affetto anche l'elaboratissima coreografia realizzata poco dopo che Rimini divenne provincia. Un' altra coreografia più recente è quella del derby con Forlì, nella quale campeggiavano gli elementi della tradizione culinaria e culturale della nostra città. Così come quelle tradizioni anche il tifo biancorosso va portato avanti. Ci teniamo a ringraziare la società che ha fatto togliere le barriere, siamo più vicini al campo, e questo sottolinea quanto la nostra immagine seppur "agitata" sia sana.”
Quali sono i vostri valori?
“Noi vogliamo difendere la città, a prescindere dal risultato. Bisogna tornare a CASA stanchi e contenti, anche nella sconfitta, orgogliosi di aver cantato per i propri colori.”
La società Rinascita Basket Rimini ringrazia i ragazzi della Curva, senza far nomi, ringrazia tutti i ragazzi che ogni domenica muovono la nostra casa.
Una curva piena come con Cesena è ciò che noi del Flaminio della Gente vorremmo vedere sempre.
#playlikeahero