"E' impossibile". Probabilmente è stato questo, il primo punto in comune tra
Rinascita Basket Rimini e
Albergatore Pro. Nati, entrambi, da un'idea intrisa di passione, follia, tigna, riminesità imperante, aspirazione quasi mistica, le due realtà alla fine si sono incrociate come due destini segnati, di quelli che non si possono impedire. Di quelli che 'la valanga ormai è iniziata: dove passa, raccoglie altra neve e scende fortissima".
Scusate la poesia, ma stamattina al
Teatro Amintore Galli di Rimini, che una volta chiamavano "Ex Teatro" - e, lì a fianco, ci hanno giocato alcuni dei più grandi interpreti del basket riminese -, cos'era, tutto ciò, se non poesia? Cos'era se non appartenenza, fierezza, unità di intenti, progettualità?
Prendete
RBR e Albergatore Pro: il nuovo main sponsor del basket riminese è giovane, 'cazzuto', organizzato, umile, ambizioso, coinvolgente, social. Quando il
presidente Paolo Maggioli e il direttore sportivo Davide Turci parlano, davanti a una platea foltissima (
più di 100 persone, grazie a tutti!!), di due anime simili e convergenti, come non credere al fato?
Sembrava impossibile che
RBR, da "Rivogliamo" e la protesta degli irriducibili (perché tutto nasce da lì, e per capire dove vai, spesso devi ricordarti da dove vieni...) diventasse
"Rinascita", con 252 quote sociali, qualcosa di stupefacente e l'ultima entrata di
Maurizio Focchi, annunciata dal
presidente Maggioli, a rafforzare la famiglia allargata che, per dirla col sindaco
Andrea Gnassi, "è qualcosa che a Rimini non si è mai visto e per questo è già vincente, è un
progetto da serie A, coi riminesi al centro". Il vicepresidente
Moreno Maresi punta alle 300 quote: solo i coraggiosi, alla fine, riescono dove sembra impossibile...
Sembrava impossibile riempire (o quasi, ma ci arriveremo...) il
Flaminio, e siamo a una base di
1.500 spettatori con picchi a 2.300, ansiosi di vedere, domenica contro Montecchio, ciò che aspettiamo da 22 lunghissimi anni.
Le curve 'abitate' e riempite dalla passione per la pallacanestro riminese, ora che le barriere non ci sono più.
Evidentemente delle altissime barriere le hanno tirate giù anche
Gian Marco Montanari e Daniele Sarti, ragazzi classe 1982 romagnoli purosangue che, come
RBR, sono partiti da un'idea precisa e forte - migliorare l'attività degli albergatori rendendoli dei veri professionisti del turismo - 'innestandola' attraverso i social network fino a diventare, dati alla mano, i primi formatori italiani per chi vuole gestire 'come si deve' una struttura ricettiva.
Montanari: "siamo onorati della fiducia che ci è stata concessa. Ho portato il biglietto della prima partita che ho visto al Flaminio: era il 30 ottobre ’94, con la Teamsystem opposta alla Francorosso Torino. Lavoriamo con gli albergatori di tutta Italia e vogliamo dare il nostro contributo ad alzare l’asticella. Noi abbiamo una community molto grande, saremo felici di coinvolgerla nel progetto. Ci sono tutta una serie di coincidenze nelle quali credo fortemente".
Sarti: "nasciamo tre anni fa con una pagina Facebook, come
RBR. Noi siamo
Albergatore Pro perché crediamo nelle persone. Il nostro amico
Davide Turci ci ha parlato del progetto e abbiamo subito detto sì".
E adesso tutti al
Flaminio: domenica c'è un'altra festa di sport e di basket, c'è la NOSTRA squadra che vi aspetta per divertirci e sognare assieme di tornare GRANDI. Pensate ancora che sia impossibile?
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